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No all'informazione al guinzaglio

20:43 Reporter: StefanoRS 2 Responses
E' la manifestazione che si terrà sabato 19 settembre in Piazza del Popolo a Roma indetta dalla FNSI la federazione nazionale della stampa italiana a partire dalle ore 16:00. Per l'occasione è stato creato un blog http://fnsi-libera-informazione.blogspot.com/ con documenti, interviste, dichiarazioni: tutte le anticipazioni di ciò che si andrà a reclamare a gran voce il 19. A essere in pericolo è proprio la libertà di informazione, il fatidico art. 21 della Costituzione e il diritto inalienabile di ogni cittadino ad essere informato. Le denunce del premier a La Repubblica e L'Unità, i ritardi nei contratti dei collaboratori di Santoro (tra i quali quello di Travaglio) per la trasmissione Annozero (il cui inizio tuttora non viene pubblicizzato dalla Rai), la possibile sostituzione di Paolo Ruffini, i problemi con la Dandini, Fazio e Litizzetto, la mancata tutela a Report sono tutti segnali che ci dovrebbero far riflettere se l'Italia merita ancora di essere definita democrazia. Spero vivamente che la manifestazione serva perlomeno a puntare i riflettori sulla questione perché i prospettati tempi bui sono già arrivati.

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Gegen Scientology

21:56 Reporter: StefanoRS 0 Responses

In vacanza a Berlino ho assistito ad una scena che mi è rimasta particolarmente impressa. Proprio sotto il nostro albergo, ad Alexanderplatz, una decina di persone organizzate con banchetto e maglietta rossa fermavano passanti e curiosi per illustrare idee e credi della relgione di Scientology. Fin qui niente di strano: una pratica comune in molte città anche italiane. La cosa curiosa era l'altro gruppetto organizzato che si aggirava proprio di fronte ai seguaci di Hubbard. Un'altra decina di persone, con il volto coperto da una maschera, fermavano gli stessi passanti per illustrare loro l'infondatezza delle teorie di Scientology e sfoggiavano cartelli con su scritto "gegen scientology!" (contro scientology). Non si sono verificati scontri, neppure verbali: una buona lezione di libertà di manifestazione del pensiero.


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lo sguardo indiscreto

23:35 Reporter: StefanoRS 0 Responses

Lunedì scorso nel Corriere della Sera ho letto un articolo interessante. Amazon cancella dai kindle, i lettori elettronici di libri scaricabili in rete, le edizioni elettroniche di "1984" e "la fattoria degli animali", regolarmente acquistate nella libreria online più grande del mondo. Gli ignari lettori si sono visti accreditare sulla loro carta di credito la somma spesa. La motivazione non è certamente da riscontrare in un tentativo di manipolazione dell'opinione pubblica. Infatti tutto ciò è stato spinto da un problema sul copyright: Amazon vendeva i libri elettronici di Orwell senza averne acquisito i diritti. Se Amazon avesse chiesto scusa ai clienti del maltolto, forse i lettori non sarebbero così indignati. Ciò che fa sorridere è la coincidenza tra l'incidente e l'oggetto del contendere. Il grande fratello orwelliano sarà forse Amazon?

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Letture digitalizzate

13:32 Reporter: StefanoRS 4 Responses


Con l’avvento del digitale ormai si configurano nuovi strumenti sia lavorativi che per il tempo libero. Si è parlato di video curriculum e giornali online. Un’alternativa al Video CV è possibile creare un file pdf contenente link esterni e perché no anche brevi filmati da inserire a supporto di fotografie e testo. Se gli e-book non hanno ancora sfondato come dovrebbero, una innovazione è certamente alla portata di tutti. Chiunque può creare un suo e-book e renderlo accessibile a tutti. Questo è quello che ho fatto: ho tradotto in digitale un’esperienza di viaggio all’estero.
Proposta: tutti potrebbero creare un file pdf con una propria esperienza di viaggio, di vita ecc. e creare un file pdf cumulativo… cosa ne pensate?

il mio e-book:


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Notizie Fantasma

14:35 Reporter: StefanoRS 2 Responses
Venerdì sera in Piazza Prampolini a Reggio Emilia si è presentato sul palco destinato a Beppe Grillo e alle sue liste, Carlo Vulpio, candidato alle europee per l'Idv. Ho inserito un video dove Vulpio denuncia la mancanza di informazione e libertà di espressione in Italia.
Per chi non lo conscesse Vulpio è inviato del Corriere della Sera, quotidiano per il quale lavora dal 1990. Si occupa di importanti fatti di cronaca e di inchieste in Italia e all’estero. Gli ultimi casi che ha trattato riguardano i magistrati Luigi de Magistris e Clementina Forleo. Queste inchieste sono state anche le ultime che Vulpio ha potuto raccontare, poiché il 3 dicembre 2008, dopo un articolo ricco di nomi e cognomi sui casi Why Not e Toghe lucane, Vulpio è stato improvvisamente sollevato dall’incarico dalla direzione del Corriere.
per saperne di più http://www.carlovulpio.it/

la qualità purtoppo non è il massimo... ho ripreso con la macchina fotografica


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Università a confronto

23:04 Reporter: StefanoRS 5 Responses

al seguente link: http://www.youtube.com/watch?v=99zLcgnrbkc si accede ad un servizio che ho realizzato con alcuni colleghi della triennale. Il video mette a confronto l'Università di modena e Reggio Emilia e l'Università di Oslo. Guardate e commentate!

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Tutti contro Silvio

22:08 Reporter: StefanoRS 0 Responses
venuto a conoscenza grazie ai blog di alcuni colleghi pubblico anche io un estratto di un editoriale del Financial Times:

"(...) the danger of Berlusconi is of a different order to that of Mussolini. It is that of media sapping the serious content of politics, and replacing it with entertainment. It is of a ruthless demonisation of enemies and refusal to grant an independent basis to competing powers. It is to place a fortune at the service of the creation of a massive image, composed of assertions of endless success and popular support.
That he is so dominant is partly the fault of a faltering left; of weak and sometimes politicised institutions; of journalism which has too often accepted a subaltern status. Most of all it is the fault of a very wealthy, very powerful and increasingly ruthless man. No fascist, but a danger, in the first place to Italy, and a malign example to all."

Pensate che in Italia sia possibile vedere un articolo del genere pubblicato su un quotidiano nazionale?


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il Web al servizio del potere

17:52 Reporter: StefanoRS 6 Responses
Perché un sito istituzionale deve funzionare? Perché è tutto a vantaggio del potere. Per spiegare questa affermazione provo a fare un esempio.

il 9 maggio sul sito del Governo viene pubblicata la notizia della conferenza stampa di Berlusconi e Frattini in materia di Politica Estera. Mi cade l'occhio su una dichiarazione rilasciata dal Premier: "Abbiamo deciso di spostare il G8 a L'Aquila, sia per la solidarietà nei confronti della popolazione colpita, ma anche per una questione di sobrietà per il momento di crisi internazionale".

Verrebbe da pensare: finalmente un Governo che non spreca soldi pubblici e ci fa risparmiare!

Se non fosse che lo stesso giorno Repubblica pubblicava il seguente articolo:

"E alla Maddalena il conto sale: 8 milioni per tlc e fibra ottica"
LA MADDALENA come Tokyo o come Seul, paradiso delle connessioni ultraveloci al Web. Tutto grazie al G8 di luglio che ha portato nell' isola sarda ben 13 chilometri di fibra ottica. Poi il terremoto e il premier che cambia idea proponendo l' Abruzzo come nuova sede. I lavori della Telecom però erano già iniziati e non siè trattato di un semplice adeguamento delle infrastrutture esistenti. Il progetto, per un investimento del Governo pari a otto milioni di euro circa, prevedeva infatti il potenziamento degli accessi alla Rete per un totale di circa mille e 200 coppie in rame, posa di 19 chilometri di cavi in fibra, sei ponti radio, 19 nuovi punti di entrata alla rete di telefonia mobile. Ma soprattutto il collegamento diretto alla dorsale Sassari-Roma, autostrada digitale che ora ha sull' isola una finestra da ben 10 gigabit al secondo (un gigabit è pari a mille megabit). Cosa vuol dire? È come se, sul linea ferroviaria ad alta velocità fra Roma a Milano, avessero costruito una stazione come Termini a Camucia, paesino di 5.600 anime ai piedi di Cortona. Solo perché nel paese toscano era prevista una riunione lampo di capi di governo. Forse è per questo che i grandi eventi, come le Olimpiadi, vengono organizzati in città importanti. Così strutture e infrastrutture possono continuare ad esser adoperate anche in seguito. Non è il caso della Maddalena. La Telecom ha già speso tre milioni e 289 mila euro dei cinque previsti e ne dovrà sborsare quasi altri due per adeguare le strutture dell' Aquila. Quindi il conto presentato al Governo si dovrebbe aggirare comunque intorno agli otto milioni di euro. Insomma, alla fine dei giochi non si risparmierà un solo centesimo dallo spostamento del G8 dalla Sardegna all' Aquila. Però apparirà più sobrio, quello sì. Perché dai documenti venuti in nostro possesso, abbiamo scoperto che una delle follie del G8 nel nord della Sardegna era per esempio il collegamento web dall' Isola di Santo Stefano alla nave da crociera Fantasia della compagnia Msc, che avrebbe dovuto ospitare i quattromila delegati.E potevano essere lasciati senza una finestra sul World Wide Web degna della Silicon Valley? Per questo è stata prevista la realizzazione di un sistema sottomarino in grado di portare sul vascello centinaia di accessi ad Internet a 34 megabit al secondo che si dovevano inserire sempre sulla dorsale Sassari-Roma. Un sogno per quel 48 percento di italiani che naviga abitualmente sul Web fra mille difficoltà. L' accesso alla Rete di un navigante italiano medio passa infatti per le centraline di zona, che spesso sono sovraffollate o sottodimensionate: prima di raggiungere le dorsali a fibra ottica la velocità di navigazione può subire ridimensionamenti pesanti rispetto a quella teorica. Risultato: i 6, 12 o 20 magabit al secondo pagati profumatamente diventano nei fatti molti, molti meno. Nel caso della Maddalena però la Telecom è solo il committente. A lavoro commissionato, lo ha eseguito e quando è arrivata la conferma che il G8 si sarebbe fatto in Abruzzo l' azienda ha dovuto operare una scelta: abbandonare tutto così com' era, sprecando chilometri e chilometri di cavi che ormai erano irrecuperabili o completare parte delle infrastrutture per usarle in un' altra occasione. Hanno optato per la seconda, giustamente. Magari un altro grande evento, qualcosa che attiri migliaia di giornalisti e televisioni, nei prossimi 50 anni qualcuno lo organizzerà pure alla Maddalena. O magari capiterà un' altra nave da crociera che necessita di collegamenti ultraveloci, oppure un imprenditore immobiliare che oltre alla solita villa con piscina offrirà agli acquirenti anche la possibilità di scaricare film in alta definizione in una manciata di minuti. Come a Tokyo e Seul, appunto, ma sotto il sole della Sardegna. - JAIME D' ALESSANDRO

Informarsi stanca, ma accontentarsi può essere molto pericoloso!

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Lezioni in pillole - Seconda dose

17:27 Reporter: StefanoRS 0 Responses
I GIORNALI ONLINE
utenti unici mensili è il dato per vedere quali sono i giornali più letti. Altri elementi di valutazione sono le pagine viste e poi il tempo di permanenza. Solitamente il nome della testata rimane nell’url, anche se con qualche semplificazione (es. La Repubblica diventa Repubblica). Il giornale Libero non ha potuto chiamarsi libero.it perché il dominio era già registrato. Allora si è chiamato libero-news.it . La redazione web non segue le regole della redazione del giornale cartaceo. La procedura è molto più veloce. Picchi orari nell’ora di pausa delle giornate lavorative, o alla mattina o alla sera. Crollo degli accessi nel weekend.

In italia non si scrive per il web. Non esiste la richiesta di un giornalismo online. Si scrive un sommario e si copia e incolla l’articolo del cartaceo. Viene messa la notizia dell’agenzia, non c’è un testo autonomo per il web. Questo anche perché ci sono pochi giornalisti che ci lavorano. Su circa 100 giornalisti per la redazione del cartaceo 8 sono quelli dell’online. E questo è anche il motivo per cui gli articoli sono corti. L’occhiello non esiste più, è un retaggio. Comincia a sparire anche nei cartacei. Si legge prima la foto, non l’occhiello, il titolo o il catenaccio. Quando l’informazione online sarà a pagamento ci sarà una cura maggiore degli articoli e dei siti, con una redazione composta da più giornalisti, redattori competenti, esperti ecc. In italia uno dei pochi giornali online con servizi dedicati è il sole24ore. Ha sezioni a cui ci si può abbonare e avere il proprio consulente: ne scaturisce un rapporto one2one con risposte ai quesiti degli utenti. Il sito del sole è molto anglosassone, ha una struttura particolare.

Italianews è un consorzio di testate in cui c’è un sottosito di notizie che è federale nel senso che è creato e attivato e aggiornato da più testate locali. Chi ha notizie le mette dentro. Riesco in questo modo a costruire un quotidiano nazionale. Viene realizzato da un computer: legge le notizie locali più lette e le quota come notizie più importanti, le notizie quindi vengono classificate e pubblicate. Le notizie si sistemano in un box, non c’è un titolo principale, è il computer a decidere quali sono le notizie da pubblicare senza nessuna mediazione. Meccanismo molto interessante. Rilevanza e incidenza fanno parte dei criteri con cui si indicizzano i testi.

Blitzquotidiano.it va a ricercare le notizie pubblicate nella rete (non nei giornali) ma è poco leggibile, l’estetica non è curata e questo non paga. Anche se è uno strumento che può far risparmiare tempo agli utenti.
Audiweb: numero di utenti che navigano sulle varie sezioni dei siti web, naturalmente dei siti che aderiscono al monitoraggio di audiweb.

http://www.repubblica.it/ sito con maggior numero di popup pubblicitari. Le notizie nella home page non hanno testo (max 4 righe). È un aggregato di notizie di agenzia, aggregato di foto, di commenti editoriali con la possibilità da parte dell’utente di commentare).
Ci sono dei sistemi di aggregatori di pubblicità legati al contenuto dell’articolo. Se repubblica avesse questo software e ci fosse una notizia sulla salute, la pubblicità sarebbe correlata all’informazione. Ci sono sistemi di cross marketing che legano, a titolo esemplificativo, pubblicità sulla alimentazione quando si parla di cibo e badano bene che se ne parli bene, altrimenti diventa tutta fatica sprecata. (sono gli Access di google).

COMUNICAZIONE DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE.
Prima regola è di non aggettivare quello che fai per non dare accezioni negative a quello che fai. I siti istituzionali delle realtà pubbliche ai massimi livelli, quelle dei governi, hanno grandissimo seguito da parte degli utenti. La portata di utenti del portale del governo era di un milione e 400 mila pagine viste.
http://www.w3.org/ W3G è un protocollo, regole da seguire per costruire un sito istituzionale.

http://www.governo.it/ il sito del governo italiano non permette all’utente di scrivere al governo e chiedere informazioni. Tipico dei siti italiani dove è l’utente che deve cercare le informazioni.

http://www.lamoncloa.es/ Il portale del governo spagnolo ha un fortissimo senso istituzionale. Grandissima copertura di argomenti di partecipazione economica e sociale. Considerati i preconcetti che si hanno verso un paese come la Spagna ci si aspetta una costruzione diversa da quella che ci si presenta, in realtà il sito è molto serio.

http://www.number10.gov.uk/ molto interessante il sito del Governo Inglese. C’è una sezione dedicata ai bambini realizzata in modo molto particolare e interessante. Costruito in ottica molto friendly, tipo blog. Possibilità di condividere tutti i file in modo moderno.

Il sito del governo americano è assolutamente perfetto. Ma è illogico studiarlo da parte nostra perché vi è un gap troppo grande a livello di cultura del web.

Il sito dei governi rispecchia il governo in carica. Zapatero molto serio, sito molto serio. Il sito inglese vuole rispecchiare una nazione che vuole togliersi la polvere di dosso, far vedere la propria modernità. Il sito dell’eliseo (http://www.elysee.fr/accueil/ ) è molto “sarkoziano”: molto colorato e diverso dai siti tradizionali francesi.

Il valore che si da alla comunicazione diretta con il cittadino è fortemente in aumento perché il fatto di poter saltare il ruolo di mediatore di notizie da parte dei media è fondamentale in termini di controllo del consenso sociale. Se rendo bene questi flussi, rendendoli comprensibili, limito la necessità degli utenti di andare a ricercare le informazioni da altre parti.
Nei siti istituzionali il linguaggio è molto curato, vi è una ricerca qualitativa dei testi. Si tende a proporsi come interlocutore diretto dell’amministrazione pubblica.

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Lezioni in pillole

22:39 Reporter: StefanoRS 0 Responses

Ho pensato di pubblicare alcuni appunti presi durante la lezione di venerdì 24 aprile. Certo non saranno esaustivi ma possono certamente rendere l'idea sugli argomenti trattati...

AGENZIA DI STAMPA: L’agenzia di stampa è la fonte diretta del giornale: notizie scarne, rapide e veloci da cui si scrivono gli articoli e si fanno i servizi. Velocità, rapidità, affidabilità, sintesi: ideale per internet anche se non sfruttano l’interattività della rete. Così come i giornali ormai tutte le agenzie di stampa hanno il loro sito web . Tutti hanno colonna di sinistra con “contro menu” un menu secondario con notizie regionali e rubriche. L’abbonamento ad una agenzia di stampa è costoso.
BREVE ELENCO delle Agenzie di Stampa: ANSA (il sito dell’Ansa, che è la maggiore agenzia di stampa italiana, è strutturato male, troppe notizie inserite nella home page solo allo scopo di sottolineare la quantità di informazioni che emette. Ma tutto ciò produce solo confusione nell’utente), Adnkronos (più notizie dell’ansa, ma più ordinato. Fanno meno take di agenzia, forte investimento sul multimediale. Pensa prima al web rispetto al servizio per abbonati), APCOM (molto simile alle agenzie di stampa straniere, poco rapido ma gradevole. Ha molto testo quindi assomiglia ad un giornale online), AGI, ASCA, DIRE (ci lavorano poche persone, fa servizi regionali soprattutto ma anche nazionali, non è un sito giornalistico, si sono voluti differenziare troppo ed è diventato poco coerente. Ascendenza politica di centrosinistra), IL VELINO (non è proprio un agenzia in senso stretto ma è più orientata verso la politica, ascendenza politica di centrodestra), ITALPRESS, poi versioni italiane di BLOOMBERG, DOWJONES, (TELPRESS contenitore di agenzie di stampa), SIR (agenzia di stampa vaticana).
Il numero di takes (informazioni che escono dalle agenzia), che produce una agenzia di stampa è ingente. Per esempio alle 17 di venerdì (giornata in cui non vi sono molte notizie) le agenzie di stampa offrono più di 100 pagine con 50 takes in ognuna, si arriva alle 1200 1300 notizie solo per ANSA).

SITI ISTITUZIONALI (legati al mercato)tutto ciò che fa parte del business ha una sua logica comunicativa. bowencraggs.com è una società di analisi e studi del financial times. Quasi tutte le testate anglosassoni e statunitensi hanno una grande attività di business legate all’analisi (da noi solo il 24ore). In particolare il bowen fa la classifica dei siti più belli:
http://www.bowencraggs.com/ftindex/indices
Da tale classifica il miglior sito italiano risulta essere quello dell’ENI. A differenza dei siti esteri, in italia siamo ancora restii a fornire tutte le informazioni necessarie all’utente: un esempio per tutti sono le foto dei dipendenti dell’azienda con numeri di telefono e recapiti. Nei siti italiani spesso l’utente deve cercare l’informazione che spesso è addirittura assente. Per convenzione in tutti i siti istituzionali il rimando all’Home page è costituita dal Brandlogo. Importante è l’accessibilità del sito: bisogna che i siti abbiano anche una versione accessibile per i diversamente abili.

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L'informazione? è online.

21:06 Reporter: StefanoRS 3 Responses
Come si possono ottenere informazioni reali, obiettive, rigorose e confermate da fonti credibili? A questa domanda non so rispondere e credo che una risposta in realtà non ci sia. Ma per avvicinarsi il più possibile a quello che accade attorno a noi e nel mondo è indispensabile da parte delle persone una partecipazione attiva nella ricerca delle notizie e delle informazioni. Accettare quello che viene veicolato da un solo canale mediatico comporta una visione del mondo unidirezionale e facilmente falsata. Bisogna partecipare e contribuire al processo comunicativo perché questo si compia con successo. Oggi, grazie anche alla rete, si possono confrontare le informazioni veicolate dai mass media di quasi tutto il pianeta. Rimaniamo comunque dipendenti dai mezzi di comunicazione e dai loro prodotti, e questo è inevitabile, ma solo in questo modo è possibile avere una visione che si avvicini il più possibile alla realtà. Si tratta sicuramente di un’attività onerosa e spesso complicata, che certamente non tutti sono disponibili ad intraprendere, ma chi l’ha detto che vivere in una società libera e democratica sia semplice e scontato?





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